La realtà dei dati della violenza contro le donne ci mostra come si tratti di un fenomeno in espansione e mutazione, che coinvolge molti aspetti della vita delle persone che ne sono vittime.
Spesso alcune espressioni della violenza vengono interpretate come gesti “giustificabili” di uomini dal carattere passionale, come conseguenze ovvie di un comportamento delle donne o come realtà non modificabili della nostra cultura.
Ogni donna deve sapere che la violenza di un uomo contro di lei è una violazione dei diritti umani e che si può opporre, trovando sostegno ed aiuto nei centri antiviolenza, nelle associazioni, nei servizi istituzionali concepiti per questo scopo.
Non esistono donne che se la cercano o che sono predestinate: la violenza di genere, ossia degli uomini contro le donne in quanto donne, colpisce trasversalmente le donne di ogni età, di ogni paese, di ogni livello culturale, di ogni condizione economica perché non sono le donne ad esserne la causa.
La violenza di genere aggiunge alla violenza l’aggravante della discriminazione.
Nessun comportamento, giusto o sbagliato che sia, giustificherà mai una risposta violenta verso una donna.
In una società giusta nessuna donna deve sentirsi in colpa, avere dubbi o chiedersi quali siano le proprie responsabilità quando subisce una violenza.
La creazione di una consapevolezza collettiva che miri a riconoscere gl’innumerevoli ambiti in cui la violenza di genere si esprime e a combatterla deve diventare una realtà istituzionale, perché un paese che non è al fianco delle donne non è un Paese; ma la responsabilità passa anche attraverso quello che ognuno di noi pensa e fa per questo problema perché una società che non tuteli concretamente metà dei propri membri non è una Società.